Uno studio Ue sottolinea il divario di utilizzo del web tra studenti e anziani in tutta Europa. Italia agli ultimi posti per penetrazione della rete.
Nei paesi nordici il massimo utilizzo, Svezia e Finlandia su tutti.
BRUXELLES - Internet è un affare da giovani, soprattutto in Italia, dove, per di più, sono solo i ricchi a poterselo permettere. Uno studio dell'Ufficio statistico dell'Unione Europea sull'uso delle nuove tecnologie sottolinea che nel continente c'è un divario netto tra i giovani e i vecchi, una diversità di approccio alle nuove tecnologie che invece di diminuire aumenta. In tutto questo l'Italia è uno dei punti deboli della diffusione di internet: nel nostro paese la rete telematica si usa poco (peggio fanno solo Ungheria, Lituania, Portogallo e Grecia) e il divario tra vecchi e giovani è tra i più ampi. In Italia, secondo Eurostat, navigano sul web solo il 31% degli abitanti, contro una media del 47% di tutta l'Ue a 25, dove la parte del leone la fanno i paesi nordici, Svezia (82%), e Finlandia (70%). Da noi ci si rifà congli studenti, che viaggiano online al 74%, contro l'85% dell'Ue. In Europa il 42% dei lavoratori usa internet, il 29% dei disoccupati e solo il 6% dei pensionati. L'Italia risulta anche uno dei paesi con il più alto divario tra ricchi e poveri in fatto di utilizzo del cyberspazio. La partecipazione dei redditi più elevati al web è del 71%, poco sotto al 77% dell'Ue, mentre i redditi medi navigano al 51% e quelli più bassi solo al 13%. In Europa il ricorso al web è ormai ampiamente maggioritario tra gli studenti di età compresa tra i 16 e i 24 anni, mentre il popolo dei pensionati è quello che ha meno dimestichezza con internet e ne fa un uso molto limitato. In particolare, l'85% degli studenti Ue ha utilizzato la rete nei primi tre mesi del 2004, contro una media tra i pensionati che scende al 13%. In media nell'Ue-25 ad usare Internet è stato nello stesso periodo il 47% della popolazione compresa tra i 16 ed i 74 anni, con differenze molto ampie tra paesi. Si va infatti dall'82% della Svezia, al 76% della Danimarca e al 70% della Finlandia. Ben piazzate anche l'Olanda (69%) a la Germania (61%).
La minor diffusione del web tra i 16-74enni dell'Unione si registra invece tra la popolazione complessiva di Ungheria (28%), Polonia, Portogallo e Lituania (29%) e Italia (31%). Se si aggiungono le performance poco brillanti della Grecia e della Spagna, si evidenzia una sorta di "frattura digitale" tra il nord e il sud dell'Europa che si aggrava quando si analizzano i dati per fasce d'età. In generale infatti gli studenti hanno ormai imparato a fare ricorso regolarmente ad Internet con picchi che vanno dal 97% della Finlandia al 96% di Svezia e Danimarca al 94% della Germania. I livelli più bassi sono invece quelli di Irlanda (54%) e Italia (72%). La media europea degli utilizzatori del web crolla invece vertiginosamente tra i pensionati, che fanno registrare un 13% nella Ue con picchi massimi del 54% in Olanda e del 45% in Svezia. I livelli più bassi sono quelli di Grecia e Lituania (1%), Ungheria e Repubblica ceca (3%), Slovenia (4%), Slovacchia Italia e Spagna (6%). Se si estende l'analisi al solo fattore dell'età (allargando dunque la definizione di studenti e pensionati alle fasce d'età under 24 e 64-74) si evidenzia che usa Internet il 75% degli under 24, contro l'11% del gruppo di età 64-74 anni. I dati Eurostat confermano infine le differenze di penetrazione di Internet a seconda del livello di istruzione. Usa il web il 77% degli europei con un alto livello di istruzione, il 52% di quelli con un livello medio e il 25% di quelli con un livello basso.
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