Come nasce una canzone ?
di Enrico Cogno
PARTE PRIMA
Mi ha sempre intrigato indagare sulla genesi creativa di un brano musicale, su cosa fa scattare la scintilla che poi si traduce in parole e musica. A volte gli autori svelano cosa ha generato il “momento magico”, ma in molti casi rimane un mistero.
Alcuni spunti sembrano essere comuni, come nel caso dell’ispirazione più diffusa al mondo, l’amore, ma questa non è certo l’unica fonte di creatività.
In un testo del compianto Giorgio Lo Cascio, “Diventare Cantautori” (Lato Side Editore), vengono riportate le otto tipologie che, nello studio della metrica classica, servono a classificare i generi testuali. Naturalmente questa classificazione vale prevalentemente per i brani classici, ma con una piccola forzatura può essere adattata anche alle canzoni.
Il Carme (potrebbe essere il caso di Eppure soffia di Pierangelo Bertoli);
L’Epicinio (per celebrare o auspicare una vittoria: El pueblo unido jamas serà vencido);
L’Epitalamio (composizione per la celebrazione di un matrimonio, che in parte è presente nel testo dello strano sposalizio narrato in Alice di Francesco De Gregori oppure in Marcia Nuziale di Brassens tradotta da De Andrè e cantata da Gino Paoli);
L’Epicedio (per le occasioni funebri e i funerali: ad esempio La Ballata del Pinelli);
L’Elegia (un narrazione triste, potrebbe essere esemplificata con Santa Lucia di De Gregori o La storia di Marinella di De Andrè);
L’Idillio (un tema bucolico, come un Mazzo di fiori di Roversi-Dalla);
Il Sermone (componimento satirico, come l’Ultimo Mohicano di Gianfranco Manfredi)
L’Epistola (una composizione in forma di lettera, come l’Anno che verrà di Lucio Dalla o Rosso colore di Bertoli);
L’Epigramma (una comunicazione pungente e ironica, di quattro/cinque versi al massimo, come le canzoni-bonsai di Enzino Jachetti).
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