Giovedi 7 Febbraio - 22:31
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Il ComuniCattivo, la prima trasmissione sui linguaggi della comunicazione.Radio - Il ComuniCattivo
Sabato 9 febbraio alle 11 - Il linguaggio del gusto - Gabriele Cocullo, proprietario George's e Guido Venturini, già direttore generale Touring club italiano - Per la rubrica "Il ComuniCattivo in direzione", ideata per illustrare i compiti, lo stile, i linguaggi e le finalità che diversificano i vari media italiani interviene il direttore del mensile “Max” Andrea Monti. ---- Il cibo è una grande forma di comunicazione.
La letteratura, da sempre, ha ambientato vicende e personaggi legati al gusto, specie alla cucina. I banchetti dell’antica Roma, ricchi di carne, di vino e di frutta sono stati spesso rappresentati nelle scene cinematografiche. Ed è proprio dal cibo, dalla nostra insaziabilità atavica che prende spunto molta letteratura italiana, tanto da inondare di profumi di sughi le pagine dei libri. L’Arlecchino di Goldoni, per esempio, è afflitto da un languore innato, simbolo della classe sociale dei poveri, e Pellegrino Artusi, che nel 1891 scrisse “L’arte di mangiar bene” il cui incipit dice: “Due sono le funzioni principali della vita: la nutrizione e la propagazione della specie.” E che cosa dire poi del Manzoni e delle polpette che Renzo, Tonio e Gervaso mangiano poco prima del matrimonio a sorpresa, poi non avvenuto, con Lucia.
Una tentazione, quella ai richiami della buona cucina alla quale non seppe resistere neanche Gabriele D’Annunzio che scriveva ad alcuni amici fiorentini di mandargli la bistecca di tre quarti. Collodi, invece, sognava di mangiare le 35 triglie con salsa di pomodoro e quattro porzioni di trippa alla parmigiana che fa mangiare al gatto e alla volpe all’Osteria del Gambero Rosso. E ancora: Tomasi di Lampedusa che descrive così bene l’ingresso trionfale del timballo di maccheroni per poi arrivare ad Andrea Camilleri il cui commissario Montalbano divora una teglia di patate al forno. Cibo come linguaggio, insomma, e i menu con antipasti, primi, secondi e contorni a comporre una frase di senso compiuto in una successione rigorosa di pietanze.
Domenica 10 febbraio alle 10.30 - Donne di successo - Maria Vittoria Brambilla, presidente Circoli della libertà, Marina Sereni, vicepresidente del gruppo del Partito democratico e Maria Pia Ammirati, scrittrice, dirigente e autrice televisiva Rai - Per la rubrica "Il ComuniCattivo in direzione", ideata per illustrare i compiti, lo stile, i linguaggi e le finalità che diversificano i vari media italiani interviene il direttore del settimanale "Gente" Monica Mosca. -- Il Parlamento italiano è il più maschio d’Europa. Parola dell’Organizzazione delle Nazioni Unite che ha stilato una classifica mondiale sulla rappresentatività delle donne nella vita pubblica. Ed è così che si è scoperto come l’Italia, in quanto a presenza di donne parlamentari, si colloca dopo l’Uganda e lo Zimbawe.
Continua così la tradizione che vuole il potere politico cosa da uomini.
E se la sperequazione uomini-donne è rilevante in politica, lo stesso accade nel lavoro dove, come per il Parlamento, indossiamo la maglia nera d’Europa. In Italia soltanto il 46 per cento delle donne lavora, o almeno ufficialmente questo risulta, mentre in Portogallo è il 60 per cento e in Svezia si arriva al 72 per cento. Ma le disparità riguardano anche gli stipendi dato che le donne, a parità di carica, guadagnano tra il 20 e il 30 per cento in meno dei loro colleghi maschi. In quanto alla carriera, poi, è più facile scalare l’Everest. Nei consigli di amministrazione delle 50 maggiori imprese italiane le donne rappresentano poco più dell’1 per cento. La loro assenza brilla nei maggiori organi decisionali della Banca d’Italia e, se oltre la metà dei magistrati è donna, tra i giudici di Cassazione con funzioni superiori la presenza femminile arriva a un risicato 7 per cento. Sono dati questi che cozzano con altri dati che dimostrano l’indubbia attitudine femminile verso lo studio e l’apprendimento in generale.
Secondo una ricerca del ministero dell’Istruzione in Italia le ragazze presentano maggiore facilità dei maschi a portare a termine le scuole secondarie superiori e gli studi universitari.
Ma il punto dolente arriva quando si avviano le ricerche per un’occupazione. La disuguaglianza dei diritti uomini-donne comincia da qui. ---- Radio 1 Rai il sabato alle 11 e la domenica alle 10.30. I “ComuniCattivi” che vogliono intervenire al programma possono inviare una e-mail a ilcomunicattivo@rai.it, un sms al numero 335 6992949, un fax allo 06 33172174, un messaggio alla segreteria telefonica 06 3319795.
Per ascoltare le puntate: www.ilcomunicattivo.rai.it. Blog del ComuniCattivo: www.myspace.com/igorrighetti. Podcasting di Radio 1 scaricabile sul computer o sul lettore Mp3 all’indirizzo www.radiouno.rai.it. Buona comunicazione! (quella originale)
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