Un approccio non convenzionale ed estremamente flessibile, un rapporto interattivo con il consumatore, attraverso l’utilizzo di media non convenzionali, per una relazione proficua nel medio/lungo periodo: conquistare i consumatori attraverso i …consumatori!Il Grassroot Marketing parla la loro lingua; quello dell’azienda Eastpak, per esempio, riflette il linguaggio di uno ‘youth target‘.
Eastpak ha considerato che un target giovane è particolarmente affezionato ad Internet, e che i messaggi vengono veicolati sempre più con tecniche di viral marketing (l’unione di questi due elementi ha originato potenti media virali quali YouTube, MySpace, e Messenger); inoltre, l’azienda ha deciso di utilizzare la sponsorizzazione di eventi per mettere in atto le proprie strategie di marketing. La sponsorizzazione di un evento, infatti, costituisce un efficace strumento di interazione diretta, favorendo un rapporto di appartenenza tra il dna del brand ed il sistema di valori che l’evento incarna.
Sono nate, così, due campagne promozionali senza precedenti: ‘Travel Different’ e ‘Bill2.org’. Esse rappresentano due case history di successo dell’applicazione delle nuove tecniche di viral marketing, sfruttando le potenzialità della Rete e delle operazioni di sponsorship.
La campagna ‘Travel Different’ è stata pianificata per promuovere la linea luggage, ribaltando l’usanza diffusa dai viaggiatori di cellofanare il proprio bagalio. Il pay off era ‘Built to resist’, ed indicava l’indistruttibilità del prodotto.
Molti viaggiatori che si trovavano negli aeroporti di Orio al Serio (MI) e Ciampino (Ro) hanno improvvisamente assistito alla cellofanatura di un uomo (un attore), contemporanea alla distribuzione di materiale informativo ai giovani passeggeri da parte di una hostess. In seguito, sono state effettuate operazioni di viral marketing sui principali siti di filesharing (download su youtube.com).Risultato: la visibilità del prodotto è notevolmente aumentata ed Eastpak è riuscita a penetrare in un nuovo mercato.
‘Bill2.org’, invece, aveva come obiettivo l’utilizzo di un fenomeno sociale, il flashmob, come strumento di brand marketing e come espressione di pura creatività. E’ stato creato, quindi, il sito www.bill2.org, dove il personaggio Bill incarnava il padre del flashmob e ‘bill2’ significava ‘Built to resist’. A tutto ciò è seguita una campagna di viral marketing nella città di Milano, tramite stickering e flyer distribuiti in luoghi frequentati dal target di riferimento, sino alla realizzazione del primo flashmob: una battaglia di cuscini!Infine, la mostra video-fotografica ‘The flashmob People’, un secondo flashmob, fino al quarto…La visibilità del brand è stata trasmessa attraverso la mostra e la comunità sorta spontaneamente attorno al personaggio di Bill.Risultato: riscontri, in termini di immagine, da parte dei media e della comunità internet.Grassroot Marketing: strategia ‘resistente’!
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