5 December 2006
Il sesso vende
Per quanto l'affermazione il sesso vende sia una delle classiche banali verità, non è di contenuto per adulti che voglio parlare, quanto piuttosto di un annuncio Adwords di Canon Italia, nel quale sono incappato in questi giorni.
Come mostra l'immagine, Canon ha acquistato la keyword "sesso" per pubblicizzare i propri prodotti. Nello specifico le sue fotocamere digitali. Ora la mia perplessità è stata: cosa c'entra Canon col sesso? La risposta che mi sono dato è ovviamente: nulla. E allora perchè quell'annuncio è lì in bella mostra? Incuriosito dalla cosa, ne ho parlato con Fradefra, il quale mi ha riportato un ragionamento di un direttore marketing di un'azienda nota su scala mondiale. Secondo quello che ho capito, questo genere di annunci fondano la loro efficacia proprio sul fatto che vi è totale assenza di relazioni tra i 2 elementi che sono:
- Il contesto
- il brand
In sostanza nessuno penserebbe mai che in caso di brand affermati e forti, possa intercorrere relazione di alcun tipo tra un brand e il contesto in cui questo si palesa. Sicuramente questo riportato non rappresenta un caso di contextual advertising, seppure il sistema Adwords miri idealmente a realizzare un continuum, un nesso logico tra quello che l'utente cerca e quello che l'advertiser vuole vendere. Non ho dati in mano per poter dire se questa strategia di Canon stia portando i suoi frutti in termini di ritorno. Vero anche che l'efficacia di una campagna pay per click, non si sostiene certo con la forza di una sola keyword.
Digressioni a parte, dopo la chattata con Fradefra, mi sono chiesto, al di là della forza del brand in questione, se conti qualcosa il fatto che strategie di questo tipo possono lasciare un imprinting negativo nel cliente o potenziale tale, se ci possano essere conseguenze ad alto rischio oppure prevalga una forza di tipo 'subliminale' che ci ricorderà di quel marchio quando avremo bisogno di comprare quel prodotto.
Ci tengo a conoscere la vostra opinione in merito, perchè il mio pensiero è che si rischi di considerare efficace un certo modello (old style) di advertising bombing attraverso i vari media che si hanno a disposizione. Mi sembrava in sostanza che il web ci avesse illuminato sul fatto che il consumatore è meglio andarlo a trovare dove egli ci cerca, ottimizzando l'efficacia del messaggio rispetto a quel particolare contesto, non solo grazie al permission marketing, quanto piuttosto attraverso il contextual advertising.
Attendo i vostri commenti.
Filed by Jacopo Gonzales at December 5th, 2006 under Marketing, Web Marketing, Strategie, Advertising, Internet, Adwords
Si, il fatto lascia perplessi im merito all’opportunità del contesto.
Andare dove il consumatore va?
Se delle parole chiavi si comprono forse è li che il consumatore va!!
Mi chiedo a cosa serva la responsabilità di chi certi escamotage li promuove.
Sono certo di una cosa che però boccia questa politica.
Se dovessi cercare la parola sesso e mi esce una pubblicità del genere, escludendo la possibilitò che ci possa fare delle foto erotiche, credo che l’impact del messaggio con me fallirebbe.
Comment by fullcomma — 5 December 2006 @ 13:43
Se pensi che online il sesso è uno dei settori più ricchi.
Che il setto in internet e fotografia di alto livello e che nel mondo della moda i glamour è compagno di banco di immagini “sexy” a volte quasi porno…
Pensando che canon voglia far breccia sul mercato fotografico dei fotografi di medio-basso livello (gli altri non hanno bisogno di un adwords per conoscere le fotocamere)… non mi sembra così errata la campagna: anzi!
Io volevo fare una campagna per degli affitti di lusso con la parola “escort”. Sono stato sconsigliato ma sono ancora convinto potesse essere una buona idea.
Comment by Merlinox — 5 December 2006 @ 13:46
Io sono preoccupato quanto te Jac! Non si sta facendo altro che portare le solite vecchie logiche di business e di pubblicità anche in Rete.
A questo punto, non mi stupisco che Canon compri la keyword “sesso” e segua questo modello di advertising bombing anche in Rete: del resto, tale modello, almeno per il contextual adv, è stato inaugurato proprio da chi è proprietario e gestore del programma degli annunci contestuali.
Google, con i suoi contestualissimi annunci, riportanti il messaggio “Prova Google AdWords ! Semplice, veloce, conveniente”, non fa altro che legittimare e coltivare questa insana tendenza alla de-contestualizzazione, comprando keyword molto ricercate e che non c’entrano nulla con AdWords e il servizio offerto.
Apriamo gli occhi e rendiamoci conto di una cosa: si parla tanto di Long Tail e di nicchie emergenti ma, allo stesso tempo, noi non facciamo altro che inseguire il 20% della pubblicità in Rete: e la Lunga Coda del restante 80% chi la considera?
Questo, a mio parere, è un punto fondamentale, per cominciare a considerare sul serio dei nuovi modelli di business, di advertising e di marketing da applicare in Rete e alla Rete, senza lasciarci ancora e per l’ennesima volta, imbambolare dal mito del numero 1, o almeno del Top 20%.
Comment by Sukàmi — 5 December 2006 @ 14:03
Mah, credo che il sesso sia un argomento talmente latente e trasversale a tutti i contesti - con le dovute eccezioni in cui entrano in gioco l’etica e le variabili culturali - che non mi stupirei se la campagna avesse risultati buoni. Nel caso di Canon poi c’è un nesso non trascurabile: on line ’sesso’ è associato principalmente alla vista - immagini - e proprio in quest’area si inserisce il business Canon.
Comment by Miriam Bertoli — 5 December 2006 @ 14:50
Che la Canon acquisti la parola “sesso” tra le keywords di una sua campagna non mi stupisce.
Certo, nè l’azienda nè i suoi prodotti hanno un legame diretto col “sesso”, ma che mi dite invece del target???
Cosa hanno in comune chi cerca “sesso” on line e chi acquista “tecnologia”?
Statistiche alla mano, indipendentente da età, istruzione o professione, sesso e tecnologia richiamano entrambe un pubblico maschile (anche se non c’è chiaramente un legame tra i due interessi!).
E se volessi pubblicizzare un Albergo a Firenze e oltre alle classiche keywords “di settore” (passatemi l’espressione!) acquistassi anche le parole “Michelangelo”, “Ponte Vecchio”, “Prada” o persino “Bistecca alla fiorentina”… secondo voi, acchiapperò prima o poi qualcuno che, oltre ad essere interessato alla Città e alle sue bellezze (e bontà) voglia anche visitarla? E, parlando di costi…cosa mi costa di più? “Hotel a Firenze” o “Bistecca alla fiorentina”?
Ciao (e grazie per i notevoli spunti)
Comment by Elena — 5 December 2006 @ 14:53
sì d’accordo con Miriam, soprattutto il sesso che vediamo su internet è fatto di immagini, senza foto e filmati vari molti siti non esisterebbero, la persona che fa ricerche su internet lo sa, ed inoltre migliore è l’immagine dal punto di vista “artistico” e dal punto di vista tecnico (ed è qui che si inserisce canon), migliore è il sito….
Comment by frelena — 5 December 2006 @ 15:13
Consolati.
Se provi oggi c’e’ Nikon Professional Services.
http://www.npsitalia.it/
Comment by Andrea Andreutti — 5 December 2006 @ 15:32
@Sukàmi: riterresti opportuno un controllo da parte di AdWords delle parole chiave? Tipo che ogni parola chiave che inserisci il sito venga analizzato per ritrovare una minimo di corrispondenza della stessa? Potrebbe essere una cosa buon al momento in cui Google (o simili) riuscissero a farlo discriminando tutti i meccanismi html che permettono testo non visibile etc.
Comment by Merlinox — 5 December 2006 @ 15:34
@Merlinox
E’ di sicuro una buona idea e sarebbe, sicuramente, un passo avanti.
Comment by Sukàmi — 5 December 2006 @ 15:38
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