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Teen-ager «ossessionati» da rughe e difetti

Boom del botulino. Circa 6mila under18 in Italia hanno chiesto trattamenti anti-invecchiamento. «Deboli psicologicamente»
FIRENZE - La lotta contro il tempo che passa è la più difficile da vincere. Finora la paura di invecchiare sembrava colpire gli over 30, non certamente i teen-ager. Ma i tempi cambiamo e nella civiltà dell'immagine sono sempre di più i giovani vittime della paura di invecchiare. Come è già avvenuto per gli interventi chirurgici, ora anche dai dermatologi arrivano ragazzini e ragazzine che, di fronte allo specchio, non riescono ad accettare piccolissime imperfezioni. I dermatologi europei riuniti a Firenze usano senza mezzi termini la parola allarme. SEIMILA IN ITALIA - Oggi sono circa seimila i ragazzi sotto i 18 anni ed almeno 60 mila in Europa a chiedere i trattamenti nati e fino a poco tempo fa utilizzati solo sugli adulti. I ragazzini arrivano con richieste ben precise, vogliono iniezioni di botulino e collagene, peeling chimici e dermoabrasioni. Pensano così di prevenire l'invecchiamento ed eliminare piccole imperfezioni a volte invisibili anche agli occhi degli esperti. Il quadro è delineato con chiarezza dalle statistiche di buona parte dei paesi occidentali. I botox-babies l' anno scorso negli Stati Uniti sono stati 5.600. Ora anche i ragazzi europei e, anche se di meno, quelli italiani vogliono la tossina botulinica nel viso. L' American society of dermatology surgery ha definito «inappropriate queste procedure per i teen ager» e il botulino viene indicato solo per i rari casi di sudorazione eccessiva. Anche l'European academy of dermatology and venereology riunita a Firenze per il XIII congresso ha assunto la stessa posizione: niente iniezioni di tossina botulinica e di collagene per i minorenni, ma i numeri sono allarmanti e dietro queste richieste, secondo gli esperti, si nascondono nevrosi e sfociano altre malattie come la dismorfofobia, un disturbo che impedisce di vedersi come realmente si è. IN AUMENTO - «Nell' Europa mediterranea il fenomeno sembra meno evidente, ma le richieste sono in sensibile aumento», ha spiegato Torello Lotti, presidente del congresso e docente di dermatologia al dipartimento di scienze dermatologiche all' università di Firenze. Il fenomeno è molto più sviluppato nel Nord Europa, come conferma Christopher Rowland Payne, dermatologo della London clinic e segretario europeo dell' associazione. Nell' Europa mediterranea il fenomeno è meno evidente, ma le richieste sono in sensibile aumento. Le tredicenni oggi hanno già sulla pelle le lentigo senilis, le macchie scure che una volta erano tipiche degli anziani, ribattezzate ora lentigo solaris, perchè sulle giovani dipendono dal troppo sole. I medici hanno difficoltà di fronte alle richieste sempre più pressanti dei giovanissimi che arrivano accompagnati spesso da mamme e nonne, più sensibili ai problemi dei piccoli di casa. «Spesso ci troviamo di fronte a ragazzi con delle fragilità psicologiche - ha aggiunto Lotti - ma è veramente molto difficile riuscire a convincerli che si tratta di falsi problemi».

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